top of page

ROMEO E GIULIETTA
OPERA IBRIDA

TOURNÈE 2024/2025

21 novembre 2024 - Teatro della Tosse Genova Sala Trionfo H 20.30

22 novembre 2024 - Teatro Civico Gavi (AL) H 21.00


23 novembre 2024 - Teatro Testori Forlì - Lucy Festival - Festival di teatro tecnologicamente orientato H 20.00


05 dicembre 2024  - Teatro Faraggiana Novara H 21.00

10/11 aprile  2025  - Teatro Fontana Milano H 10.00

Produzione Cabiria Teatro. Progetto STAGELIFE-PALCOSCENICO DELLA VITA

VINCITORE DEL BANDO EMBLEMATICO MINORE 2022 FONDAZIONE CARIPLO

CON FEDERICO ANTONELLO, MARIANO ARENELLA, ERICA CAMIOLO, ELENA FERRARI, CLAUDIO PELLERITO, ALBERTO PIRAZZINI, MATTEO SANGALLI

E CON SOLO IN AUDIO/VIDEO MAURIZIO PATELLA, SILVIA SONCINI

NETWORK DESIGN E PROGETTAZIONE REGIA STREAMING LEONARDO MOISO

SVILUPPO APPLICATIVO, AIUTO REGIA MATILDE UGOLINI

PHYGITAL EXPERIENCE DESIGN ASSOCIAZIONE GOMBOC

ISPIRATO A WILLIAM SHAKESPEARE

DRAMMATURGIA MAURIZIO PATELLA

SOGGETTO SUPPORTO ALLA DRAMMATURGIA E REGIA MARIANO ARENELLA

PRODUZIONE CABIRIA TEATRO

Vietato ai minori di 14 anni

PER VEDERE LO SPETTACOLO E' NECESSARIO PORTARE IL PROPRIO SMARTPHONE E AURICOLARI PERSONALI

PRESENTAZIONE

In "Romeo e Giulietta" di Shakespeare  due bande rivali di adolescenti lottano e si uccidono con delle armi vere e, alla fine della storia, i protagonisti si suicidano. Nella nostra versione i personaggi non usano spade o pistole, ma semplicemente hanno in mano un telefonino che usano impropriamente come un’arma.

Ma cosa porta gli adolescenti alla morte?

Una liberissima riscrittura da Shakespeare che parla dell’importanza dell’amore, della vulnerabilità, delle emozioni reali e difficili, meravigliose e dolorose, in un mondo in cui è difficile essere ascoltati. Davvero ascoltati. Uno spettacolo ibrido per vari motivi, che alterna comico e drammatico, che si domanda dove sia il confine tra ridere e piangere, virtuale e reale, tra l’essere sé stessi e l’idea che ci siamo fatti di noi, tra il difendersi e il ferire, tra l’arrendersi e l’uccidersi. 

Uno spettacolo che parla di adolescenti e di genitori. I primi, fragili, angosciati, presi da attacchi di panico, pronti a tutto pur di “sentire qualcosa”, i secondi, ugualmente fragili, angosciati, presi da attacchi di panico che però sanno nascondere bene dando la colpa alla società, al lavoro, agli altri. 

Ogni 17 ore, in Italia, un adolescente si toglie la vita. 

Ogni 17 ore in Italia, e ogni 11 minuti nel mondo, un adolescente ci sta dicendo che abbiamo fallito, che siamo incapaci di ascoltarli, che siamo lontani anche se sappiamo sempre dove sono grazie alla geolocalizzazione, che li facciamo sentire sbagliati e vogliamo decidere per loro, anzi, che vogliamo vivere la loro vita al posto loro, che siamo violenti, che gli abbiamo tolto la speranza, che li abbiamo resi fragili, fragilissimi. 

Abbiamo mischiato i linguaggi, quello teatrale e quello tecnologico, dove reale e virtuale sono sullo stesso piano. Dove ci si parla di persona quanto da uno schermo. Dove un emoticon fa la differenza e gli abbracci, quando ci sono, stupiscono perché “veri”. 

In alcuni momenti dello spettacolo abbiamo obbligato il pubblico a usare lo smartphone e scegliere quale ramo della storia seguire, chi spiare, cosa escludere. Gli attori e le attrici, infatti, reciteranno alcune scene in spazi non direttamente visibili, se non in streaming. Lo spettatore accetta l'ansia, la frustrazione di non poter sapere tutto, di perdersi qualcosa.  Al tempo stesso l'uso dello smartphone allarga lo spazio scenico, lo deforma, lo arricchisce. Il palco non è solo di fronte alla platea, ma sono i camerini, i corridoi, gli edifici e le strade attorno al teatro, l'interno di un'automobile poco distante. 

bottom of page